Fiume Corno

Fiume Corno

Il Corno è un fiume lungo 56 km che origina nell’alto Lazio, alle pendici dei Monti Reatini, ma dopo soltanto pochi chilometri di percorso sconfina nella Regione Umbria, attraversandone la parte sud-orientale fino ad immettersi nel più noto fiume Nera.

Nel tratto posto a valle della confluenza del Sordo, abbondante risorgiva della piana di Norcia, il Corno si propone come un meraviglioso fiume da trote, offrendo 10 chilometri di percorso particolarmente ricco d’acqua prima che una diga con relativa captazione ne riduca nuovamente la portata. Questa porzione di fiume si mantiene pressoché integra anche in piena estate e fornisce indubbie possibilità piscatorie che attirano gli appassionati trotaioli di tutto il circondario.

La popolazione ittica è costituita principalmente da trote Fario di piccola e media taglia, presumibile frutto della riproduzione spontanea e delle semine di novellame proveniente dal Centro ittiogenico di Borgo Cerreto. Non mancano gli esemplari di taglia maggiore, immesse per l’apertura o cresciute nel fiume, alle quali si aggiungono rare trote Iridee fuoriscite accidentalmente dagli allevamenti.

Consigli pratici per la pesca

Non è certo un fiume facile, in particolare per chi vi si reca la prima volta, a stagione inoltrata la maggior parte delle trote presenti è da considerare ad accrescimento naturale, quindi particolarmente selettive nei confronti dei pescatori. Per avere maggiori possibilità di cattura vanno senz’altro prediletti alba e tramonto nonché i momenti successivi ad eventi temporaleschi che riescano a sporcare anche solo leggermente le acque.

Con le esche naturali occorre affidarsi alla tecnica “al tocco” con lenze adeguatamente piombate che consentano efficaci passate e/o trattenute nelle postazioni più promettenti come i sottoriva, le poche turbolenti buche, le vicinanze degli ostacoli sommersi. La lenza può essere costituita da un pallettone di 10 grammi oppure una corona di almeno 1 metro caricata in punta, corredata da un finale di circa 30 centimetri, amo del numero 6 innescato con un verme di terra di medie dimensioni oppure una o due camole del miele. Nonostante la limpidezza dell’acqua induca ad utilizzare monofili molto sottili è meglio non scendere troppo nei diametri: 0,25 millimetri in bobina e 0,22 per la lenza, con finali dello 0,16 – 0,18. La canna ideale per il Corno è una teleregolabile lunga 8 – 10 metri dalla provata robustezza, con attrezzi di questa lunghezza si potrà manovrare con precisione sotto la punta della canna confidando su una certa distanza di sicurezza per non essere visti dalle trote.

Nella pesca a spinning sono da preferire canne ad azione rigida di punta della classe “medium” lunghe 2,10 – 2,40 metri, equipaggiate con mulinelli dal recupero veloce (con monofilo 0,20 – 0,22) per evitare che gli artificiali rimangano in balìa della corrente vanificandone gli effetti attiranti. Va considerato l’utilizzo di cucchiaini rotanti e minnow di una certa dimensione che riescano a “lavorare” anche in piena corrente dato che le zone di morta sono davvero poche. Tra le possibili scelte, rotanti Martin da 9 – 12 grammi oppure minnow sinking Rapala e Realwinner non inferiori ai 5 – 7 centimetri.

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